Il Botswana
Il Botswana è uno stato interno dell’Africa australe piuttosto esteso e senza sbocchi sul mare, ma con aree naturali protette che si estendono per quasi il 30% del territorio.
Il territorio del Botswana è occupato per il 70% dal Deserto del Kalahari ed è formato da un altopiano in cui sono presenti due bacini pluviali molto importanti, l’Okavango a Nord-Ovest e il Limpopo a Sud_Est, che richiamano una grande varietà di animali.
Il nome Botswana può essere approssimativamente tradotto come “la terra di coloro che parlano tswana”.
Maun è la capitale turistica del Botswana, punto di partenza ideale di numerosi safari e operazioni di charter aereo che operano sul delta dell’Okavango e sulla riserva faunistica Moremi.
Possiamo considerarla il punto di partenza per le esplorazioni del nord del Botswana, come le Tsodio Hills e il lago salato di Makgadikgadi.
La città, delle dimensioni e caratteristiche di un villaggio, ha oltre 60.000 abitanti e si è espansa rapidamente.
Oggi Maun ha diversi lodge e shopping center, ma conserva la sua atmosfera rurale, e non è raro vedere la gente in costume tribale che accompagna le pecore al mercato o le antilopi che pascolano mescolandosi agli onnipresenti asini e capre sulle sponde del fiume Thamalakane.
È l’antica capitale della tribù dei Batawana.
Il fiume Kwai si snoda nel Botswana settentrionale, origina dal fiume Okavango e forma parte del confine a nord della riserva faunistica Moremi.
Proprio sul cancello nord di Moremi si trova il villaggio BaBugkakhwe di Kwai, abitato da circa 400 BaBugkakhwe (Boscimani di fiume).
Ci sono testimonianze archeologiche che suggeriscono che varie tribù Basarwa (Boscimani) vissero in Botswana per circa 22.000 anni, e gli anziani di Kwai ricordano che ancora negli anni 1960 conducevano uno stile di vita basato su caccia e raccolta, prima di stabilirsi in villaggi fissi.
Oggi la gente di Kwai sta sviluppando programmi di ecoturismo e di sviluppo sostenibile per preservare l’ambiente unico dell’area.
Il parco nazionale del Chobe, fondato nel 1967, ha un’area di 10.689 km² e si trova nel nordovest del paese, nei pressi della città di Kasane.
È il parco più rinomato del Botswana e uno dei più noti dell’intera Africa per la varietà e l’abbondanza della vegetazione e della fauna, e soprattutto per l’insolita concentrazione di elefanti.
Il parco nazionale del Chobe comprende quattro aree, con diversi habitat: dall’area di Serondela, con pianure rigogliose e foreste di teck dove si radunano grandi erbivori come elefanti e bufali passiamo allo stagno di Savuti, con abbondante fauna di savana, allo stagno di Linyanti, con grandi pianure alluvionali popolate di leoni, leopardi, sciacalli, antilopi (incluse le rare sitatunga), ippopotami, elefanti e coccodrilli, e moltissimi uccelli. L’hinterland infine è una zona di pianura alberata in cui abbondano le antilopi.
La riserva faunistica Moremi, ad est del delta dell’Okavango, ha preso il nome dal capo Moremi della tribù BaTawana.
La riserva combina zone di acqua permanente ad altre più secche, che creano dei contrasti sorprendenti e inaspettati.
Nelle aree più boscose sono visibili i rari leopardi. Nonostante si estenda su un’area appena inferiore a 5000 km², presenta zone completamente diverse tra boschi di mopane e foreste di acacia, golene e lagune.
La riserva faunistica Moremi ospita quasi 500 specie di uccelli (dagli uccelli acquatici agli abitanti della foresta), e una vasta gamma di altre specie di fauna selvatica, tra cui bufali, giraffe, leoni, leopardi, ghepardi, iene, sciacalli, zebre e impala.
Il licaone è residente nella riserva ed è stato oggetto di un progetto di protezione sin dal 1989.
Le Cascate Vittoria si trovano lungo il corso del fiume Zambesi, tra lo Zambia e lo Zimbabwe. Il fronte delle cascate è lungo più di un chilometro e mezzo, l’altezza media è di 128 metri.
La gola profonda e stretta in cui sorgono permette di ammirare tutto il fronte della cascata stando comodamente sulla sponda.
David Livingstone, esploratore scozzese, fu il primo occidentale a visitare le cascate il 17 novembre 1855 e a battezzarle col nome dell’allora Regina d’Inghilterra, la Regina Vittoria.
Le cascate erano già note localmente con il nome di Mosi-oa-Tunya, espressione che significa il fumo che tuona. Le cascate Vittoria fanno parte di due parchi nazionali, il Parco nazionale Mosi-oa-Tunya in Zambia e il Parco nazionale delle Cascate Vittoria in Zimbabwe, e sono oggi una delle attrazioni turistiche più importanti del sud del continente africano.
Sono patrimonio dell’umanità protetto dall’UNESCO.
Lo stagno di Savuti è il resto di un grande lago preistorico, prosciugatosi in seguito a movimenti tettonici.
Oggi ad alimentare lo stagno rimane solo il canale di Savuti, dalla portata irregolare.
Nella regione si trovano ampie zone di savana e di prateria, con abbondante fauna (facoceri, cudù, impala, zebre, gnu, elefanti, leoni, iene, ghepardi).
La zona è rinomata per le lotte tra leoni e iene e per le antiche pitture rupestri San a Gubatsa Hills. Le piogge estive da novembre a marzo attirano migliaia di zebre, elefanti e molti animali che migrano a sud dal Linyanti alla ricerca di pascoli.
Le piogge formano dei bacini che rimangono colmi d’acqua a lungo, fino alla stagione secca, consentendo agli animali di rimanere nella zona.
Il delta dell’Okavango è il secondo delta fluviale interno del mondo e uno degli ecosistemi più insoliti del pianeta. Il fiume Okavango, lungo oltre 1000 km, scarica ogni anno circa 11 chilometri cubi di acqua nella sabbia del Kalahari, formando una grande pianura alluvionale con una complessa e mutevole griglia di canali, lagune e isole.
Questo ambiente straordinario dà vita, ai bordi del deserto, a una fauna e una flora esuberanti, e ha attirato numerosi insediamenti umani.
Nel 1965 una parte del territorio del delta è stato dichiarato riserva naturale (Riserva faunistica Moremi). Il delta risente del ritmo stagionale delle piogge, con una fase di piena tra marzo e giugno e un minimo tra novembre e marzo. L’acqua e la vegetazione abbondante attirano grandi quantità di animali.
Attorno al delta vivono cinque gruppi etnici principali: gli Hambukushu, i Dceriku, i Wayeyi, i Bugakhwe e i Gxanekwe.
Il complesso delle saline del Makgadikgadi Pan è uno dei più estesi sistemi di saline del mondo, con una superficie totale di oltre 12.000 km².
La regione 10.000 anni fa ospitava il grande lago Makgadikgadi, che essiccandosi ha ceduto il posto ad una ampia distesa argillosa salata. Al suo posto oggi resta un sistema di saline soggette a inondazioni durante la stagione delle piogge.
Nella regione esistono due parchi nazionali: il Parco nazionale Makgadikgadi Pans e il Parco nazionale Nxai Pan. L’estrema propaggine nord-orientale di Sua Pan, nei pressi del delta del fiume Nata, è tutelata all’interno dell’Oasi avifaunistica del fiume Nata, costituita nel 1993 per iniziativa delle comunità locali.
Le piogge stagionali trasformano l’arida distesa delle saline in una vasta zona umida che attira migliaia di uccelli acquatici e limicoli, molti dei quali nidificano nell’area.
La presenza più spettacolare è quella dei fenicotteri. Molti mammiferi frequentano la fascia di prateria attorno alle saline.
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